Quando un rapporto affettivo (rapporto con un genitore, con un figlio, con un partner) si basa sul bisogno e non sul desiderio, sull’adesività e non sulla libertà, sulla separazione impossibile e sulla distruttività inevitabile siamo nel territorio della dipendenza affettiva.
Al di là della variabilità individuale della sintomatologia, la dipendenza affettiva totalizza e cancella qualunque altra sfera di vita e qualunque emozione vitale.
Il resto del mondo si annulla, assorbito e risucchiato dall’impossibilità di (inter)rompere la dipendenza e dall’illusione di poter essere un tutt’uno con l’altro (simbiosi)
Al tempo stesso le emozioni sono anestetizzate, sommerse da picchi umorali intensi che passano rapidamente dall’adrenalina all’angoscia, dall’euforia alla disperazione, dalla mania alla depressione. La polarità depressiva si associa frequentemente alla mancanza dell’altro (angoscia abbandonica) successiva ad un allontanamento o ad un litigio mentre l’euforia alla presenza dell’altro (riavvicinamento post allontanamento). Angoscia e adrenalina si alimentano a vicenda per cui l’una attiva l’altra e ciascuna non esiste se non in rapporto con l’altra. Se non c’è litigio, separazione, allontanamento o minaccia di rottura non c’è neanche il “piacere” del riavvicinamento.
Ti amo ma poichè sei altro da me ti odio. Ti odio perchè ti amo nella misura in cui non so vivere senza di te
Non c’è amore, ma necessità: ne deriva un legame tossico, distruttivo per entrambi i soggetti coinvolti.
Come riconoscere una dipendenza affettiva?
La dipendenza affettiva rappresenta una modalità disfunzionale di costruire e vivere i legami interpersonali nel rapporto uno a uno, siano essi amorosi, amicali o familiari.
Può assumere diverse forme e diverse connotazioni, ma è caratterizzata da alcuni tratti comuni che potremmo definire sintomatici. Tali tratti, di seguito schematizzati, possono essere utilizzati come indicatori per poter comprendere se il rapporto che si sta vivendo assume le forme di una dipendenza affettiva. In tal caso è importante chiedere aiuto. La dipendenza affettiva come qualunque altra dipendenza genera disagio e sofferenza a entrambi i partner ( o amici o familiari se si parla di un legame non di coppia) e può condurre a situazioni di violenza auto e eterodiretta.
1) Simbiosi
assenza di confini
difficoltà nella separazione
odio per l’Altro
identità non strutturata
identità definita dall’altro
Per simbiosi si intende una modalità di relazionarsi che non contempla un confine e una separazione tra sé e l’altro, per cui la propria identità definisce o è definita, influenza o è influenzata, condiziona o è condizionata dall’altro. L’altro esiste ed è “amato” solo in funzione della sua perfetta corrispondenza alle proprie aspettative. L’altro è al tempo stesso “odiato” perché altro da sé. Potremmo racchiudere questo concetto in una frase: “Ti amo, ma poiché sei altro da me ti odio; ti odio perché ti amo nella misura in cui non posso esistere senza te”.
2) Angoscia abbandonica
paura di perdere l’altro
paura di essere lasciati
paura della solitudine
incapacità di tollerare la separazione
Per angoscia abbandonica intendiamo il terrore profondo di separarsi dall’altro che attiva ansia e panico anche alla sola idea dell’eventuale fine del rapporto. Questa angoscia può portare a cercare in ogni modo di mantenere in essere il rapporto anche quando diventa conflittuale, frustrante, carico di sofferenza, finanche violento. In particolare la paura è quella di rimanere soli, che sottende un senso profondo di inadeguatezza e di disvalore e la percezione di non essere in grado di vivere senza l’altro.
3) Svuotamento del sé
paura di essere se stessi
mancanza di interesse per sé e la propria vita
soddisfazione delle (presunte) aspettative del partner
contraddizione impossibile
devozione morbosa
Lo svuotamento del sé è la diretta conseguenza dell’angoscia abbandonica: se non si è nulla senza l’altro allora né se stesso né il mondo hanno più alcun valore perché tutto è in funzione dell’altro. Nei confronti del partner si sviluppa una totale accondiscenza alle sue richieste, anche anticipando i suoi presunti bisogni e soddisfacendo le sue aspettative esplicite e implicite. Questo totale asservimento fa sì che si abbia anche paura di contraddire l’altro per timore di deluderlo e quindi di perderlo.
4) Senso di inadeguatezza
idealizzazione del partner
paura di non essere abbastanza per l’altro
senso di colpa
bisogno di conferme
perdono incondizionato (violenza!)
Il senso di inadeguatezza è spesso a monte di una dipendenza affettiva. Un’identità fragile cercherà un’altra identità altrettanto fragile come stampella per stare in piedi. Il senso di disvalore personale porta ad avere costante bisogno di conferme e rassicurazioni dal partner giacché ci si sente indegni dello stesso, perlopiù idealizzato. Tali conferme possono essere richieste anche attraverso il sesso, che viene sovrainvestito di significati altri quali quelli di rifiuto, accettazione, potere, controllo, adeguatezza, performance.
E’ importante anche sottolineare quanto la ricerca di conferme generi un circolo vizioso per cui si è portati inconsapevolmente a voler confermare il proprio senso di inadeguatezza interpretando le situazioni e gli eventi in funzione del proprio vissuto personale. Questo meccanismo muove notevoli sensi di colpa che possono essere rischiosi soprattutto quando il comportamento dell’altro è giustificato e perdonato, anche laddove violento.
5) Alessitimia
anestesia delle emozioni
umore alterato
ciclo adrenalina/angoscia
depressione/ansia
altre dipendenze
Quando si vive una dipendenza affettiva le emozioni e i sentimenti sono offuscati. Si oscilla spesso da uno stato umorale all’altro in funzione del comportamento del partner, delle sue attenzioni o delle sue mancanze. Quando il partner è rifiutante e abbandonico o anche solo quando il partner non c’è l’umore è per lo più depresso o disforico per poi diventare euforico, finanche adrenalinico quando invece è presente, accogliente e amorevole.
La dipendenza affettiva è talvolta anche associata ad altre dipendenze come quelle da cibo, alcool, sostanze stupefacenti, shopping compulsivo e tutte rispondono agli stessi bisogni emotivi agendo come antidepressivo, ansiolitico o anestetico.
6) Ossessione
il partner polarizza il pensiero
disinteresse per il resto del mondo
idealizzazione/svalutazione
ideazione paranoide
compulsioni/acting
Per ossessione si intende una focalizzazione del pensiero sul partner nonché un rimuginio sui suoi comportamenti e/o sulle sue parole. Il partner diventa un pensiero fisso e pervasivo e impedisce di dare spazio ad altro. L’ossessione è anche inconsciamente funzionale a non pensare a tutta la sofferenza e ai vissuti sottesi alla dipendenza affettiva. Non è raro che alle ossessioni, fonte di ansia e di disagio, si accompagnino degli agiti compulsivi che rappresentano un tentativo illusorio e fallimentare di placare e compensare il pensiero ossessivo.
7) Controllo
gelosia morbosa
paura/desiderio di un tradimento
paura del cambiamento
ricerca di conferme negative
profezia che si autoavvera
Per controllo si intende un comportamento ipervigilante, geloso, possessivo, morboso teso a controllare qualsiasi atteggiamento e comportamento del partner alla ricerca di un presunto tradimento o della conferma di non essere abbastanza o all’altezza. Si controllano il cellulare, i post sui social, i vestiti, gli spostamenti alla ricerca di quel dato inconfutabile funzionale a confermare le proprie teorie sul partner e sulla relazione.
8) Manipolazione emotiva
vittimismo
ricatti affettivi
colpevolizzazione
compiacimento
promesse di cambiamento
Nella dipendenza affettiva frequenti sono le modalità manipolatorie, tese ad angosciare l’altro, a farlo sentire in colpa o a ottenere la sua approvazione e il suo perdono
9) Sindrome di Pigmalione
svalutazione dell’altro
illusione di cambiarlo/convertirlo/salvarlo
fantasie di onnipotenza
negazione della realtà
Il termine “sindrome di pigmalione” nasce dall’omonimo mito greco in cui si narra che lo scultore Pigmalione era riuscito a scolpire una statua di donna come se fosse vera e se ne era profondamente innamorato, essendo esattamente corrispondente ai canoni di bellezza e femminilità desiderati. Pigmalione chiese e ottenne dalla Dea Afrodite la possibilità di trasformare la statua in una donna reale affinché potesse concretamente amare quella versione idealizzata di donna costruita in funzione dei suoi bisogni. Nella dipendenza affettiva spesso si cerca di cambiare l’altro affinché sia totalmente corrispondente alle proprie aspettative e ai propri bisogni. Al tempo stesso è frequente la costruzione di un rapporto asimmetrico in cui uno dei partner si mette in una posizione di cura e accudimento vestendo i panni del salvatore, spinto da fantasie di onnipotenza, che talvolta lo portano a negare la realtà. E’ possibile anche che, nel tentativo di cambiare l’altro, uno dei partner assuma la parte del carnefice, mettendosi nella posizione di svalutare l’altro poichè non aderente alle proprie aspettative idealizzate e irrealistiche.
Di cosa mi occupo:
- percorsi individuali e di coppia di riabilitazione psicologica e psicosociale
- Mediazione di coppia
- corsi divulgativi e iniziative di sensibilizzazione sul tema della dipendenza affettiva